Buon lavoro Presidente Mattarella!

 

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Febbraio 2015

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA: SPERANZA PER L’ITALIA E PER L’EUROPA

Nella grave crisi politica, economica, sociale e morale che l’Italia attraversa nel quadro più grande di quella dell’integrazione europea, arriva, almeno per il nostro Paese, un evento straordinario e inaspettato, che non possiamo non definire provvidenziale: l’elezione di Sergio Mattarella, un cattolico democratico che crede nei valori della democrazia liberale.

Nel suo messaggio alle Camere non ha dimenticato nessuno, nemmeno il nome del “nostro” bambino ebreo Stefano Taché, rimasto ucciso nell’attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell’ottobre del 1982;  il tutto inquadrato chiaramente nella cornice di un convinto europeismo.

Per questo ho consigliato alle amiche dell’ANDE di Palermo, che da sempre fanno parte della sua squadra, che è necessario, dopo la visita alle Fosse Ardeatine, recarsi al campo di concentramento di Auschwitz, dove l’Europa è morta e poi rinata.

Un proverbio francese recita tout arrive à celui qui saitattendre– tutto arriva a chi sa aspettare – e sono molti gli italiani che aspettano.Sono i piccoli imprenditori che esportano, le imprese innovative, le nuove professioni, le partite IVA, la burocrazia sana, gli insegnanti abbandonati e mortificati da ripetute, e  a volte assurde,  “riforme” della scuola, i giovani, i disoccupati, gli anziani, i non autosufficienti, e quanti  reclamano il riconoscimento dei loro diritti civili.

E’ pertanto  urgente realizzare le riforme sulle quali Giorgio Napolitano ha tanto insistito, purtroppo invano.

Ovviamente non ci riferiamo a quei parlamentari preoccupati solo dei propri interessi personali. Non è stato piacevole vederli applaudire con tanta ipocrita foga, ma è consolante poter pensare che gli italiani migliori abbiano compreso il senso profondo del messaggio del Presidente della RepubblicaSergio Mattarella.

Il mio pensiero  è andato al convegno di Palermo, a Villa Igea nel 1983, sul tema “Capire il futuro: L’ANDE per la società di domani”; lo avevo organizzato, come responsabile dell’Associazione Nazionale Donne Elettrici, in omaggio alla grande siciliana Carlotta Orlando,che aveva fondato l’Associazione nel 1946, quando le donne italiane avevano avuto per la prima volta il diritto di esercitare il voto.

Durante la sua permanenza alla Consulta, il Presidente Mattarella ha dedicato molto tempo, allo studio meticoloso dei regolamenti dei gruppi parlamentari, il che sottolinea l’importanza che attribuisce al funzionamento delle istituzioni.

Nella grave crisi  della democrazia italiana era necessario un ritorno al passato per poter ricostruire il futuro politico del nostro Paese. Confidiamo – e siamo in molti -nel Presidente Mattarella; suo compito sarà anche quello di ripristinare un livello di civile competizione politica e di etica pubblica, di ridare dignità e prestigio alla politica italiana, troppe volte decaduta a pura amministrazione di interessi personali. Renzi è un abile giocatore delle tre carte: questa volta ha trovato una soluzione alla quale nessuno poteva dire di no.  Ma questo non può bastare se non si recupera a tutti i livelli, dal Colle ai cittadini, l’amor di patria, che non deve essere vuota retorica, ma valido strumento per ridare forza e credibilità alle nostre istituzioni.

Lo Stato liberal-democratico è le sue regole, sempre per questo lo definiamoStato di Diritto. Con l’elezione  del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci è stato dato il diritto alla speranza  di poter recuperare quella presenza dignitosa – che il Presidente Napolitano ci aveva assicurato a livello internazionale –ma che a livello interno, da troppi anni avevamo perduto a causa della corruzione diffusa con il decadere  dell’etica pubblica nella scuola, nella giustizia, nella convivenza civile.

BEATRICE RANGONI MACHIAVELLI